Autore: Henri Laborit

Anno: 1976


Elogio della fuga è un saggio, scritto dal medico biologo Henri Laborit, che analizza gli aspetti fondamentali della vita dall’amore alla morte, dal lavoro alla costante ricerca del piacere. Già dalla prefazione (Autoritratto, nel libro) il saggio assume un colore diverso dagli altri saggi che potremmo trovare nella lezione “filosofia” in libreria: è la prima volta che Laborit si trova a dover riempire un libro bianco di parole. L’editore infatti gli chiese di filosofeggiare e dipingere una sua autobiografia come se il libro fosse una tela bianca.

Questa è la presentazione di un saggio filosofico, concreto e scientifico che vi racconterà da un punto di vista ,un po’ fuori dalla filosofia che vi aspettereste, ogni aspetto della vita. Il punto di vista di Laborit è infatti quello del medico biologo, quindi congiunge abilmente il pensiero filosofico ad una comprovata ragione scientifica (molto spesso riporta risultati di esperimenti effettuati anche tempo prima), a dimostrare che alla base della filosofia c’è la scienza, anche se alcuni potrebbero non essere d’accordo. Vediamo un esempio:

“E’ senz’altro oggettivamente esatto definire l’amore come la dipendenza del sistema nervoso nei confronti dell’azione gratificante, realizzata grazie alla presenza di un altro essere nel nostro spazio”

da L’Amore

Ma il saggio non è un susseguirsi di deduzioni scientifiche senza un filo conduttore, è anzi un manuale per trovare spiegazioni precise alle nostre pulsioni e anche, a volte, ai nostri sentimenti, attraverso pensieri forti che non lasciano spazio neanche ad un velo di morbidezza.

“Ho capito anche ciò che tanti altri avevano scoperto prima di me, che si nasce, si vive, si muore soli al mondo, rinchiusi nella propria struttura biologica la cui unica ragione d’essere è conservarsi. Ma ho anche scoperto che, stranamente, la memoria e l’apprendimento facevano penetrare gli altri in questa struttura e che, al livello dell’organizzazione dell’io, essa diventava gli altri.”

da L’Amore

E così come per L’Amore, primo capitolo, si susseguiranno simili pensieri sull’infanzia, la libertà, la morte, la felicità, il lavoro, la società ideale e tanti altri temi. Riporto qui la Prefazione che può darvi un’idea di cosa andrete a leggere:

„Quando non può lottare contro il vento e il mare per seguire la sua rotta, il veliero ha due possibilità: l’andatura di cappa che lo fa andare alla deriva, e la fuga davanti alla tempesta con il mare in poppa e un minimo di tela. La fuga è spesso, quando si è lontani dalla costa, il solo modo di salvare barca ed equipaggio. E in più permette di scoprire rive sconosciute che spuntano all’orizzonte delle acque tornate calme. Rive sconosciute che saranno per sempre ignorate da coloro che hanno l’illusoria fortuna di poter seguire la rotta dei carghi e delle petroliere, la rotta senza imprevisti imposta dalle compagnie di navigazione. Forse conoscete quella barca che si chiama Desiderio.“

Le nostre copertine

Un commento su “Elogio della fuga

  1. Francesca

    Intenso e affascinante

    Piace a 1 persona

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